BOND MARKET: IL PEGGIOR MERCATO DI SEMPRE!
Quanto dice la storia ha dell’incredibile. Nel 1950 i titoli di stato statunitensi a lungo termine rendevano poco più del 2%. Alla fine di quel decennio avrebbero toccato come rendimento il 4,5%. Poi gli stessi balzarono al 6,9% alla fine degli anni ’60 e al 10,1% alla fine degli anni ’70 con un periodo iper inflazionistico. E poi salirono alle stelle nei primi anni ‘80, passando da poco più del 10% alla fine del 1979 a quasi il 15% nell’autunno del 1981.
Quindi a conti fatti, in poco più di 30 anni, i rendimenti obbligazionari sono passati dal 2% al 15%. Sicuramente il mercato obbligazionario sarà crollato, giusto? Ed invece…no!
La performance delle obbligazioni a lungo termine non è stata certo eccezionale, questo è certo, con un rendimento pari solo al 2,2% annuo dal 1950 al 1981. Ma non ci si è mai ritrovati con un drawdown come quello attuale.
L’anno scorso abbiamo avuto un calo che per i titoli lunghi ha toccato il 26%.
Cosa ha fatto la differenza? Ovviamente la rapidità con cui i tassi sono stati alzati dalla FED. Infatti i rendimenti dei titoli del Tesoro a 30 anni sono passati da un minimo di circa l’1% nel marzo 2020 a quasi il 5% poco più di tre anni dopo.
Questo grafico mostra che il crollo delle obbligazioni a lungo termine è ora più o meno della stessa entità dei crolli del mercato azionario durante il crollo delle dot-com e la Grande Crisi Finanziaria. Ma notate bene, parliamo di BOND e non di EQUITY!
Lo stesso vale per i titoli del Tesoro a 10 anni. Bank of America afferma che questo è il peggior mercato ribassista di sempre. Questa slide lo testimonia.
Il problema sta nel fatto che parliamo di quello che, nell’immaginario collettivo, è la parte più difensiva dei portafogli, ovvero la componente obbligazionaria.
Ma siamo ancora sicuri di poter dire cosi? Se la FED tergiversa e con essa la BCE, collezioneremo un altro anno negativo per il mondo BOND, forse l’ultimo, però ennesimo smacco per il risparmiatore che ha continuato a credere nelle obbligazioni. Compreso il “populino” che si è riempito di BTP.
A questi rendimenti si compra bond governativi senza se o ma. Il tempo è galantuomo e darà grosse soddisfazioni a chi comprerà soprattutto le scadenze lunghe.
reragno@finanzaonline,
D’accordissimo con te….
Peccato che l’autore del post continua a sbeffeggiare il ” populino” senza contestualizzare correttamente la situazione…… ovvero dire che anche altri strumenti a suo parere certo più nobili e degni della sua attenzione hanno subito pari o più gravi perdite
Che il “populino” faccia delle gaffe nella scelta degli investimenti è giustificato dalla poca conoscenza e sono facilmente perdonabili… ma le gaffe nettamente più clamorose,( parlo dei consigli qui dispensati nella primavera estate 2020 ) fatte da chi si sente molto al di sopra del “populino”, sono davvero imperdonabili….
Occasionissima!….A meno che….un: “questa volta è diverso” non si manifesti davvero. Come mai tutti a vendere il debito a lunga? tutti stupidi a non comprare ora? boh!? il tempo sarà galantuomo come sempre a dare la ragione a chi ce l’ha. Faites vos jeux.
Io non mi permetterei mai di sbeffeggiare nessuno, tanto meno il risparmiatore italiano. Dico solo che secondo me in questo momento non vengono ponderati i rischi effettivi che ci sono sul nostro debito pubblico, magari non nel breve ma nel medio lungo termine
Danilo DT,
ok……sono sicuro che sia così…. questione chiusa….
ho scritto solo perché , nel leggere intravedevo una sorta di “icebergzzazione” (neologismo che mi è venuto adesso), e questo non deve succedere…ne basta uno
un caro saluto