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KISS MY ASS: la sottile linea rossa che separa manipolazione di mercato, insider trading e etica finanziaria
E’ un terreno scivoloso ma da affrontare a testa alta propri in questi giorni: il rischio, sempre attuale, che figure di spicco possano utilizzare la loro posizione per influenzare i mercati, sfiorando – o forse attraversando – la linea sottile dell’insider trading e della manipolazione. E quando si parla di figure di spicco e mercati, il nome di Donald Trump emerge con una certa… regolarità.
Il “Consiglio” Presidenziale e il Tempismo (Sospetto?)
Fu così che una mattina, con i mercati in bilico, arriva un post su Truth Social:
“QUESTO È UN GRANDE MOMENTO PER COMPRARE!!! DJT”.
Peccato che, meno di quattro ore dopo, lo stesso Trump annunciasse una pausa di 90 giorni sui dazi, una mossa che ha fatto letteralmente decollare le borse. L’S&P 500 chiude con un balzo notevole, recuperando una fetta consistente delle perdite precedenti. Un tempismo che definire “interessante” sarebbe un eufemismo.
La domanda, posta allora come oggi, è lecita: quando Trump ha scritto quel post, stava già meditando sulla pausa dei dazi? Le sue risposte sull’argomento: “Direi stamattina”, poi “Negli ultimi giorni ci ho pensato”, per concludere con “Abbastanza presto stamattina”. Chiarissimo, no? Proprio come il “tutti in fila a baciarmi il culo”.
CLICCATE e vedete voi stessi.
Ma lasciamo perdere… E fu cosi che mentre l’indice generale saliva, il titolo DJT (la holding in capo a Trump) ha fatto un balzo più che doppio, con un +22.67%. Una performance sbalorditiva per un’azienda con fondamentali, diciamo, discutibili e non correlata alla politica dei dazi.
E chi ne beneficia maggiormente? Proprio Trump, la cui quota di maggioranza nella società (gestita tramite un trust dal figlio) vede il suo valore aumentare di centinaia di milioni in un solo giorno. Pura coincidenza? Forse. Ma nel nostro mestiere, le coincidenze vanno sempre analizzate con un sopracciglio alzato.
Il Rischio Sempre Presente: Manipolazione e Informazione Privilegiata
Questo episodio serve da monito e da caso di studio perfetto. Il rischio che un leader politico possa sfruttare informazioni non pubbliche (come una decisione imminente su dazi, tassi o regolamentazioni) per “orientare” i mercati o favorire asset specifici (magari legati ai propri interessi) è concreto. Non si tratta solo di etica (che già basterebbe), ma di potenziali violazioni delle leggi sui valori mobiliari, come l’insider trading.
Come sottolineato all’epoca da esperti di etica governativa, il messaggio che può passare è quello di un’impunità percepita, quasi un invito a “seguire i miei post per future dritte azionarie”. E qui entra in gioco anche la finanza comportamentale: quanto l’aura di potere e la comunicazione diretta (anche se ambigua) possono influenzare le decisioni degli investitori, magari spingendoli verso scelte irrazionali o basate sull’autorità percepita piuttosto che su analisi fondamentali?
Inoltre… qui ho parlato di DJT. Ma visto che nelle scorse settimane abbiamo assistito alla nascita del memecoin su Trump e su Melania, dove gìà li era evidente la manipolazione, la truppa e la speculazione, diciamo, da parte di mani “vicine” al Presidente USA, come si fa a NON sospettare che coi derivati, tramite qualche operatore esotico, si sia portato a casa miliardi di USD usando notizie che poi avrebbe comunicato ai mercati successivamente?
Da uno che se ne esce con comunicazioni del tipo “mi baciano il culo” ci si può aspettare questo e altro.
STAY TUNED!