BCE: cambia la propria strategia di politica monetaria! Bye Bye Spread!

30 Giugno 2025 17:31

Proprio quando pensavamo di aver capito tutte le sfumature del loro linguaggio ermetico, ecco che la BCE tira fuori dal cilindro un aggiornamento della sua strategia di politica monetaria che, diciamocelo, ha il sapore di una rivelazione quasi copernicana.

Il comunicato stampa di oggi, 30 giugno 2025, infatti, non si limita a ribadire il solito obiettivo di inflazione simmetrico al 2% a medio termine – che sia un aumento o un calo, agiranno con la stessa “incisività” (e chi l’avrebbe mai detto?) – ma introduce un concetto che risuona come un’eco assordante nelle stanze della finanza: “la stabilità finanziaria costituisce un presupposto per la stabilità dei prezzi.”
Eccovi il LINK a cui lo potete trovare

E qui scatta la domanda, quasi retorica per chi vive di pane e mercati: ma davvero?

L’implicazione di questa “rivelazione” è tutt’altro che banale. Se la stabilità finanziaria è il presupposto della stabilità dei prezzi, allora il messaggio è chiaro: niente più isterismi da spread tra i paesi dell’area euro.

Quel divario tra BTP e Bund, un tempo termometro della febbre europea e incubo ricorrente di ogni ministro delle Finanze, sembra destinato a finire sotto la soglia dei 90 punti base, un livello che fino a poco tempo fa sembrava pura utopia senza un intervento massiccio. Sembra quasi che la BCE abbia deciso di mettere un cuscino sotto ogni bilancio pubblico, purché non disturbi la sacra stabilità dei prezzi. E, udite udite, questo apre le porte – o almeno così ci viene suggerito – al tanto agognato debito comune, gli Eurobond.

Spread BTP BUND sotto quota 100

Posso dire che questa mossa della BCE è un terremoto. Se il rischio sovrano viene di fatto “mutualizzato” o comunque drasticamente ridotto a livello percepito, l’attrattività dei bond dei paesi periferici potrebbe aumentare, influenzando a cascata i flussi di capitale, i differenziali di rendimento e persino la competitività delle esportazioni. Domanda: non è che si sta generando magari un “moral hazard” di proporzioni bibliche? C’è sempre il rischio che la sensazione di sicurezza spinga alcuni attori a prendere rischi eccessivi, proprio perché “tanto c’è la BCE che veglia”.

Forse il messaggio che ci viene lanciato è di grande speranza. Che sia un primo vero passo verso una vera UNIONE fiscale?
Questa mossa della BCE è chiaramente una spinta verso una maggiore integrazione e solidarietà, cercando di arginare le resistenze dei cosiddetti “paesi frugali”, notoriamente allergici a qualsiasi forma di condivisione del rischio debitorio. Sarà la volta buona oppure è solo l’ennesimo tentativo di rattoppare un sistema con toppe sempre più grandi? Se cosi fosse, lo spread potrebbe essere un qualcosa da rimettere nel cassetto lasciandolo riposare dopo tanti anni di stress.

STAY TUNED!

Danilo DT

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